Ristrutturare un immobile può risultare impegnativo dal punto di vista economico. E’ per questo motivo che ogni anno vengono confermate diverse agevolazioni edilizie, approvate o modificate di volta in volta dalla Legge di Bilancio. Il bonus facciate, il bonus cucina, il bonus bagno sono solo alcune delle detrazioni previste dal Governo che vengono incontro alla necessità di rinnovare i locali della propria casa per renderli più efficienti e moderni.
Anche se i bonus vengono erogati nel corso del tempo (solitamente una decina di anni) costituiscono comunque un aiuto importante per far fronte alle spese ingenti che questo tipo di interventi comportano. E’ importante quindi concentrarsi sulla preparazione dei documenti e delle pratiche richieste per legge che devono essere presentate per non incorrere in abusi edilizi. Nel caso in cui i lavori vengono realizzati senza rispettare norme e tempistiche previste dal regolamento, si commette un vero e proprio reato e si può incorrere, a seconda dei casi, in forme sanzionatorie penali o amministrative, ad eccezione di uno specificato caso, ovvero quando viene applicato dallo Stato un condono edilizio.
Condono edilizio: definizioni e “cenni storici”
Il provvedimento amministrativo del condono edilizio può essere concesso dallo Stato ai cittadini che hanno commesso un abuso in questo ambito annullando così la pena prevista dalla legge. Attraverso un’autodenuncia e il pagamento di una sanzione amministrativa, la persona che è incorsa nell’illecito ha la possibilità di non scontare la pena. Tuttavia, affinché questo accada, è necessario che sia lo Stato a pronunciarsi in merito. Di conseguenza, è facile intuire che si tratta di una situazione assolutamente poco comune e piuttosto rara. Nel corso della storia recente sono state solo 3 le leggi approvate in favore del condono edilizio: la n. 47 del 1985, la n. 724 del 1994 e la n. 326 del 2003. In ognuno di questi casi vi era una forte motivazione alla base, come la lotta all’abuso edilizio e la necessità di regolamentare le tempistiche e le modalità di alcuni interventi.
Il condono edilizio è un provvedimento reso necessario dalla lotta all’illegalità che può essere utilizzato solo in particolari e specifiche situazioni. Un privato cittadino che voglia denunciare un atto edilizio illecito di cui è stato vittima è libero di farlo e la giustizia farà il suo corso senza sconti di pena.
Condono edilizio 2023: le ultime notizie
In molti si domandano se ci sarà un nuovo condono edilizio nel 2023 dal momento che, nel 2022, ci sono state delle novità importanti in questo settore.
Il Governo si è occupato più volte del condono edilizio, precisando i casi nei quali può essere riconosciuto e quelli, invece, dove non può assolutamente esserlo, risolvendo così quelle controversie che nel corso degli anni erano sorte tra Stato e Regioni in merito a questo argomento.
Secondo quanto previsto dalle norme e dalle sentenze del Consiglio di Stato, i prossimi condoni edilizi non potranno essere concessi nei casi in cui sia presente un vincolo riguardante un aspetto abilitativo al momento della denuncia, oppure qualora l’immobile abusivo sia stato costruito in aree con difficoltà ambientali e per le quali non è possibile applicare la sanatoria. La stessa cosa vale per gli immobili che, durante le operazioni di restauro, hanno aumentato la loro superficie e sono stati collocati in un’area soggetta a vincolo paesaggistico.
Qualora gli immobili siano stati realizzati prima dell’imposizione del vincolo o siano rispettosi delle prescrizioni urbanistiche, pur non avendo un titolo edilizio, allora è possibile concedere il condono edilizio. La stessa cosa vale anche per gli immobili la cui costruzione sia stata autorizzata dall’Autorità preposta alla tutela del vincolo. Lì, dove si siano verificate delle operazioni di manutenzione e di restauro minore che non abbiano influito sul numero di metri quadri a disposizione, è possibile eliminare l’illecito.
Il condono edilizio e l’abuso edilizio tenue
Tra le novità del 2022 e 2023 rientra anche la possibilità di assegnare il condono edilizio a chi incorre in illeciti di natura lieve. Gli abusi edilizi tenui si verificano quando l’intervento è occasionale o di piccola entità. È possibile considerare delle attenuanti per l’illecito tenendo conto della tipologia di costruzione, dell’utilizzo dell’immobile oppure della sua incidenza sul carico urbanistico. In casi simili, la responsabilità dell’abuso non ricade solo sul proprietario, ma anche sui costruttori. I proprietari dovranno essere sanzionati a livello amministrativo, ma non penale. Tutto ciò è stato avallato non solo dalla Corte di Cassazione, ma anche da una sentenza del Tar Puglia.
Condono edilizio nel 2023
Alla luce delle ultime novità riguardanti il condono edilizio, è possibile ipotizzare che nel 2023 non si assisterà all’ingresso di particolari riforme in questo settore. Ciò che c’è da aspettarsi, invece, è una nuova riforma del catasto visto che alcuni provvedimenti sono già stati definiti nel 2022 e aspettano di essere convertiti in legge. Le nuove leggi prevedono un maggior controllo sulle costruzioni e questo dovrebbe portare anche a ridurre l’abuso edilizio rendendo così il condono un provvedimento eccezionale e non più necessario.