La casa rappresenta un rifugio sicuro, uno spazio dove ritrovare il comfort e il relax di cui abbiamo bisogno, lasciandosi alle spalle la frenesia della vita di tutti i giorni. L’attenzione verso un arredamento che riflette i gusti e la personalità di chi vive gli spazi domestici è fondamentale per poter creare un’atmosfera accogliente dove sentirsi bene.
Se manca la sicurezza, tutto questo non può realizzarsi. I fenomeni naturali non possono essere controllati dagli esseri umani, ma la tecnologia viene in aiuto per cercare di affrontare delle situazioni possibili anche se imprevedibili. Esistono da alcuni anni, infatti, una serie di interventi edilizi utili a rendere più sicura la propria abitazione, a maggior ragione se essa si trova in zone a rischio. Grazie alle agevolazioni previste dalla Legge di Bilancio 2023, questa tipologia di lavori diventa più agevole. È stato prorogato anche per quest’anno il sisma bonus ordinario che può essere richiesto per ammortizzare i costi di determinati lavori edilizi, un po’ come accade per il bonus tetto. Alcuni interventi, infatti, a volte possono essere scoraggiati dai costi troppo elevati. Per evitare questo rischio basta informarsi su cos’è il sisma bonus e su come funziona.
Guida al sisma bonus 2023
È da diversi anni che, tra gli incentivi edilizi, compare il sisma bonus. La Legge di Bilancio del 2022 aveva previsto il prolungamento di queste agevolazioni fino al 31 dicembre 2024. Il decreto n.197/2022 del 29 dicembre non ha modificato questa scadenza permettendo, così, a tutte le persone che desiderano mettere in sicurezza le proprie abitazioni o gli esercizi commerciali, di farlo senza rinunciare alle detrazioni, almeno fino all’anno prossimo. Fino a quella data sarà possibile richiedere il bonus sisma per tutti gli interventi edilizi finalizzati a favorire la messa in sicurezza e l’adeguamento antisismico degli edifici presenti nel territorio italiano.
Gli incentivi del sisma bonus possono essere richiesti solo per gli immobili che si trovano all’interno delle zone 1, 2 o 3 della classificazione sismica italiana. La nostra penisola, infatti, è a forte rischio tellurico ma non tutte le regioni presentano un alto tasso di pericolosità. Nel tempo, è stata stilata una classifica dei luoghi in cui è più probabile e frequente che si verifichino delle scosse di terremoto. Quelli in cui le probabilità sono più alte rientrano nella zona 1 mentre la zona 4 è riservata a quelli dove è quasi impossibile che accada un evento simile. Le zone 2 e 3 rappresentano le fasce intermedie di rischio.
La Mappa dei Rischi presente sul sito Istat fornisce chiare indicazioni sulle zone più sicure e più pericolose in Italia, in merito non solo ai terremoti, ma anche ai rischi di eruzione vulcaniche o di frane.
Come funziona il sisma bonus
Nel momento in cui si definisce come ristrutturare casa mettendo a punto un progetto che preveda dei lavori antisismici nelle zone ad alta pericolosità (zone 1, 2 e 3), è possibile richiedere la detrazione al 50% delle spese sostenute. L’importo complessivo non può superare i 96 mila euro per unità immobiliare con aliquote differenziate (dal 50% all’85%) in base alla tipologia di intervento.
Per usufruire della detrazione del sisma bonus, che va a ridurre il costo di ristrutturazione della casa, è necessario effettuare il pagamento dei lavori tramite bonifico “dedicato”, bancario o postale. Anche il pagamento online è permesso. Ciò che conta è che nella ricevuta sia facilmente rintracciabile la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero di partita Iva o il codice fiscale del destinatario del bonifico.
Bonus sisma: come funziona il risparmio?
Per calcolare la percentuale del sisma bonus e determinare l’importo da ricevere nel corso di 5 quote annuali è fondamentale richiedere la valutazione del progetto da parte di un professionista e il collaudo statico. Anche i lavori dovranno essere effettuati da personale competente e autorizzato a effettuare determinati interventi. È possibile richiedere l’agevolazione su tutte quelle operazioni condotte tra il 2019 e il 2024.
Per capire come viene calcolata la percentuale degli incentivi del sisma bonus bisogna prima sapere che, nella normativa, è previsto che gli immobili siano contrassegnati da alcune lettere (dalla A+ alla G) in base al loro rischio sismico, in maniera molto simile a quello che avviene per stabilire i consumi degli elettrodomestici. Alla classe A+ appartengono gli edifici più sicuri mentre alla G quelli più in pericolo. Appare evidente che un immobile di classe G in una zona 1 deve assolutamente essere sottoposto a dei lavori di ristrutturazione per garantire alle persone che ci vivono la sicurezza necessaria.
La percentuale del sisma bonus 2023 sarà calcolata in base al miglioramento della classe di sicurezza dell’immobile a lavori effettuati. Accadrà, quindi, che:
- per gli interventi che non migliorano la classe sismica di appartenenza, il sisma bonus sarà calcolato al 50%;
- per gli interventi che comportano il miglioramento di una classe sismica, si arriva al 70%;
- per tutti gli interventi che apportano miglioramenti per ben due classi sismiche si può arrivare all’80%.
Tutto ciò vale per le singole unità abitative. Per i condomini, invece, il sisma bonus funziona diversamente, almeno per quanto riguarda le percentuali da detrarre. Il 75% è assegnato agli edifici che aumentano di una classe il loro livello di sicurezza e vengono riqualificati dal punto di vista energetico. L’85% è riservato alle operazioni che riguardano le parti comuni e che diminuiscono di due classi il rischio, rendendo gli spazi più green friendly.
Basandosi su questi numeri è evidente la convenienza di queste agevolazioni. A differenza del Bonus Facciate 2023 che non vede possibilità di proroga, il bonus sisma consente di effettuare lavori di ristrutturazione importanti con la possibilità di recuperare almeno metà delle spese. Insomma, il risparmio è assicurato.
Cosa comprende il sisma bonus
Tra gli interventi ammessi per ottenere il sisma bonus possiamo annoverare:
- lavori di messa in sicurezza statica delle parti strutturali degli edifici;
- lavori che consentono di passare ad una classe di rischio inferiore;
- lavori che permettono di passare a due classi di rischio inferiori;
- spese per edifici antisismici realizzati con demolizione e ricostruzione;
- acquisto di strumenti usati per il monitoraggio del rischio sismico come i magnitutor.
All’interno dell’agevolazione sono compresi anche i costi sostenuti per l’intervento di professionisti, per la fornitura dei beni, per le certificazioni e per tutti gli oneri di segreteria e di urbanizzazione.
Chi può richiedere l’agevolazione
Il Sisma bonus può essere richiesto dagli stessi soggetti che possono presentare domanda per altri tipi di agevolazioni. Ad esempio, possono detrarre le spese i proprietari, i titolari del diritto di reale godimento dell’immobile, i locatari in affitto o comodatari e i familiari conviventi di questi. Anche soci di cooperative e società possono presentare domanda.
Gli imprenditori individuali possono richiedere il bonus non solo per la propria casa, ma anche per gli immobili adibiti alle attività produttive.
I documenti necessari per ottenere il sisma bonus
Per ottenere la detrazione nel 2023 è necessario presentare, al momento della richiesta, alcuni documenti specifici. Oltre ai bonifici parlanti e alle fatture (richieste anche per altri tipi di bonus) servirà la SCIA, la notifica preliminare della ASL e la copia dell’asseverazione della classe di rischio di partenza dell’edificio oltre a quella relativa alla classe raggiunta dopo gli interventi. Servono anche le ricevute degli oneri di urbanizzazione o diritti per le autorizzazioni.
Sisma bonus, Ecobonus e Superbonus 110%: ecco come funziona
La Legge di Bilancio del 2023 dà la possibilità di combinare il sisma bonus con l’ecobonus se gli interventi effettuati, oltre a favorire la messa in sicurezza degli edifici delle zone sismiche 1, 2 e 3, riescono a migliorare la loro efficienza energetica. In questo caso, i committenti delle operazioni potranno beneficiare di un bonus potenziato. Se i lavori determinano il passaggio ad una classe di rischio inferiore, è possibile richiedere una detrazione dell’80%. La percentuale si alza e arriva all’85% se il rischio diminuisce di due classi.
Cambia anche il tetto massimo di spesa. Da 96 mila euro si passa a 136 mila per ogni singola unità immobiliare. La detrazione non sarà più ripartita nell’arco di 5 anni, ma di 10, sempre attraverso quote di pari importo.
Queste detrazioni possono essere richieste in alternativa al normale sisma bonus e all’ecobonus che, lo ricordiamo, prevede una detrazione del 70% o 75% su una spesa massima di 40 mila euro.
Sono contemplate anche situazioni in cui può essere applicato il Superbonus 110% in presenza di lavori antisismici.
Sisma bonus 2022 con cessione del credito e sconto in fattura
Il decreto Rilancio del 2020 ha esteso la possibilità di usare la cessione del credito e lo sconto in fattura per ottenere le agevolazioni in maniera più immediata. Questo accade per il bonus per ristrutturare casa e anche per il bonus sisma, mentre sono stati esclusi il bonus mobili e quello per i giardini.
Lo sconto in fattura consente di avere uno sconto sulla spesa totale dei lavori pari alla percentuale da detrarre negli anni. A concedere lo sconto è l’impresa edilizia che richiederà, poi, il bonus allo Stato. La cessione del credito può essere fatta sia dal proprietario che dall’impresa e prevede la copertura dei costi da detrarre da parte di altri intermediari che presenteranno domanda per ottenere l’agevolazione.
L’unico obbligo per usare lo sconto in fattura e la cessione del credito, è il visto di conformità e l’asseverazione della congruità dei prezzi.
Bassetti Home Innovation e il sisma bonus
Orientarsi tra le norme edilizie può essere complicato. Non è sempre facile interpretare i testi giuridici, si può cadere in errore e questo rischio può essere pagato caro visto che si finisce per non ottenere alcun bonus solo per un vizio di forma. Per essere sicuri di non sbagliare ci si può affidare a dei professionisti che conoscono bene il loro ambito di competenza. È quello che accade con il servizio chiavi in mano offerto da Bassetti Home Innovation. Il nostro team è composto da esperti in vari settori, tra cui anche le persone addette alla richiesta dei bonus per agevolare i clienti in questo tipo di operazioni.