Quando si decide di ristrutturare casa si può essere spinti da due motivazioni: o c’è necessità di rinnovare impianti e strutture ormai troppo datate oppure c’è il desiderio di cambiare integralmente l’aspetto degli ambienti rinnovando anche l’interior design. In quest’ultimo caso, si devono sostenere i costi legati ai lavori, ma anche quelli necessari all’acquisto di nuovi mobili. La stessa situazione si presenta nel momento in cui si compra una casa vecchia che ha bisogno di alcuni interventi per essere più confortevole.
Rinnovare l’arredo è il modo più tangibile di rivoluzionare la propria casa. La voglia di rendere il proprio appartamento diverso può nascere da un desiderio di cambiamento personale o anche dall’ispirazione data dalla vista di siti o pagine dedicate all’arredamento. Le tendenze dell’interior design, infatti, sono in rapida e continua evoluzione per cui non è difficile essere catturati dalle novità proposte per mobili e oggetti decorativi. La creatività può essere suggestionata già solo seguendo l’alternanza dei colori che vengono prediletti di anno in anno. Oltre alla ricerca di novità, alla base dell’acquisto di nuovi mobili ci può essere anche un bisogno concreto. Infatti, al di là dei materiali usati per la costruzione – che possono essere più o meno resistenti -, gli anni passano anche per gli arredi che tendono a rovinarsi e a diventare più fragili.
Qualsiasi sia la motivazione, cogliere l’opportunità offerta dai lavori di ristrutturazione per rinnovare anche l’arredamento è un’ottima idea: se la casa viene messa a soqquadro per le operazioni edilizie, tanto vale approfittarne piuttosto che rimandare a un secondo momento e vivere due volte il disagio di avere l’abitazione invasa da operai, scatoloni e attrezzi edili. Inoltre, solo in una situazione simile è possibile richiedere il Bonus Mobili 2023 e ottenere una detrazione sulla dichiarazione dei redditi per la spesa sostenuta.
Il Bonus Mobili 2023: cosa cambia dal 2022
Tra le tante agevolazioni dedicate all’ambito edilizio che sono state prorogate dalla Legge di Bilancio 2023 approvata alla fine del 2022 c’è anche il Bonus Mobili, che consente a chiunque acquisti dei nuovi arredi nell’ambito di lavori di ristrutturazione di detrarre il 50% della spesa. A differenza dell’anno scorso, però, il tetto massimo di spesa non è più 16mila euro, ma l’esatta metà. Quindi, si potrà arrivare a ottenere una detrazione fiscale di massimo 4.000 euro su una spesa di 8.000.
Il Bonus Mobili vale anche per l’acquisto di elettrodomestici nuovi appartenenti a determinate classi energetiche a seconda delle categorie. Inoltre, possono essere conteggiate anche le spese del trasporto e del montaggio.
È possibile presentare la richiesta per ottenere questa agevolazione entro il 31 dicembre 2024, ma bisogna considerare che quel tetto di spesa varrà solo per gli acquisti effettuati nel 2023. Quelli che avverranno nel 2024 potranno essere detratti fino a un massimo di 5.000 euro. Per beneficiare di questo incentivo bisogna aver avviato degli interventi di manutenzione straordinaria già nel 2022. Per gli acquisti del 2023 valgono, infatti, tutte le operazioni che hanno avuto inizio a partire dal 1 gennaio 2022.
Dato che la possibilità di usufruire del Bonus Mobili è condizionata dalla presenza di lavori di ristrutturazione, è chiaro che questa agevolazione può essere combinata anche con il bonus per ristrutturare casa. Se i lavori interessano uno spazio della casa diverso da quello per cui si acquistano i nuovi mobili, non importa: si potrà comunque beneficiare dell’agevolazione. Chi, invece, acquista dei mobili per arredare un appartamento costruito da poco non potrà accedere al bonus.
Quali lavori di ristrutturazione danno diritto al Bonus Mobili 2023
Sono diversi i lavori che danno accesso al Bonus Mobili, ma sono tutte operazioni classificate come manutenzione straordinaria. Gli interventi di manutenzione ordinaria, invece, non danno accesso a questo tipo di detrazione. Per chi avesse dei dubbi in merito alle definizioni può essere utile ricordare che possono essere classificati come lavori di manutenzione straordinaria:
- la ristrutturazione completa del bagno o della cucina;
- la sostituzione della caldaia vecchia con un modello in grado di migliorare l’efficienza energetica dell’immobile di almeno una classe;
- la sostituzione dei tramezzi interni;
- il rifacimento delle scale;
- il rifacimento degli infissi esterni solo nel caso in cui ci sia un miglioramento energetico grazie all’uso di serramenti di materiale diverso da quello di partenza (altrimenti, ci si dovrà accontentare del solo bonus infissi);
- l’installazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estivo a pompa di calore.
Chi procede a sostituire il pavimento, a riparare cancelli e/o portoni, riparare grondaie o si occupa di ritinteggiare le pareti non può chiedere il Bonus Mobili, poiché si tratta di interventi di manutenzione ordinaria. C’è un’eccezione: se queste operazioni appena elencate vengono effettuate all’interno di un condominio su parti comuni dell’edificio e i nuovi mobili servono ad arredare questi spazi, allora gli abitanti del palazzo che sostengono la spesa possono beneficiare della detrazione.
I mobili e gli elettrodomestici inclusi nel bonus
L’agevolazione del 2023 riguarda l’acquisto di diversi tipi di mobili: dai letti per le camere ai divani del soggiorno, dagli armadi alle scrivanie, dai tavoli alle sedie. Sono detraibili anche le spese sostenute per l’illuminazione degli ambienti. Non sono da considerare, invece, i serramenti e alcuni complementi d’arredo come le tende. In questi ultimi casi, si possono studiare i requisiti relativi al bonus tapparelle.
Se per gli arredi è indifferente lo stile, il materiale o la forma, per gli elettrodomestici il discorso è un po’ diverso. Non devono essere solo apparecchi nuovi, ma anche appartenenti a classi energetiche che ne indicano la sostenibilità. Ci sono indicazioni diverse per ogni tipologia di macchinario: i forni devono appartenere almeno alla classe A, le lavatrici, le asciugatrici e le lavastoviglie devono andare dalla classe E in su mentre per i frigoriferi e congelatori basta la classe F.
Altri requisiti fondamentali per richiedere il Bonus Mobili
È importante ricordare che l’agevolazione del Bonus Mobili è legata in maniera indissolubile a degli interventi di ristrutturazione effettuati nello stesso immobile per cui si acquistano gli arredi. I lavori devono avere una data di inizio precedente a quella di acquisto dei mobili, ma comunque non andare più indietro del 1 gennaio 2022. Per dimostrarla, fa fede la CILA o la SCIA. È possibile, però, includere nelle spese da detrarre tutti gli acquisti effettuati durante il 2022 e il 2023. Inoltre, non è necessario aver completato il pagamento delle operazioni, basta che il cantiere sia stato avviato.
Un altro requisito da soddisfare per ottenere questa agevolazione edilizia (comune a molte altre) riguarda la modalità di pagamento dei mobili e degli elettrodomestici. Non è possibile, infatti, acquistarli in contanti o con un assegno (bancario o postale che sia). La spesa deve avvenire tramite bonifico bancario/postale, carta di credito o finanziamento. In altre parole, deve essere una spesa certificata e comprovata alla quale segua una ricevuta fiscale da presentare al momento della dichiarazione dei redditi.
Chi può richiedere il Bonus Mobili e come
La richiesta per ottenere l’agevolazione fiscale deve essere presentata insieme alla dichiarazione dei redditi. La detrazione, infatti, verrà effettuata nell’arco dei dieci anni successivi alla domanda mediante quote di pari importo. Al momento della compilazione del 730 bisogna avere con sé la ricevuta del bonifico o di avvenuta transazione (per le carte di credito), le fatture di acquisto e la documentazione di addebito sul conto corrente. Le cause del pagamento devono essere ben esplicitate.
La domanda per il bonus va presentata da chi gode dei diritti reali sull’immobile che viene ristrutturato e ammobiliato. Potrebbe trattarsi, quindi, tanto di proprietari e nudi proprietari quanto di affittuari o di chi ha in uso l’abitazione. Possono usufruire del Bonus Mobili ed Elettrodomestici anche imprenditori e soci di cooperative.
Se nell’agevolazione sono previste anche spese di elettrodomestici nuovi, è necessario inviare una comunicazione all’ENEA, l’ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente. La procedura è telematica e deve essere avviata entro 90 giorni dalla data di fine dei lavori.
Bonus Mobili, CILA, ENEA e gli altri documenti necessari
Molti si chiedono se per effettuare la domanda per ottenere il Bonus Mobili 2023 vada presentata anche la CILA. Il dubbio può nascere dal momento in cui questo documento è fondamentale per dimostrare la data di inizio dei lavori. L’acronimo di questa sigla, infatti, corrisponde a “Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata” e va a indicare i dossier necessari nel momento in cui si effettuano dei lavori di manutenzione straordinaria. Si tratta, quindi, di certificati utili a dimostrare che c’è stata una ristrutturazione e di che natura è stata.
In realtà, la CILA non è documento da presentare quando si chiede l’agevolazione fiscale per i mobili o gli elettrodomestici o, comunque, non in tutti i casi. Nel caso di una sostituzione della caldaia, ad esempio, la CILA non viene rilasciata, ma può essere comunque presentata la fattura che attesta l’avvenuto acquisto dell’apparecchio e la sua tipologia (in questo modo si prova anche l’avvenuto miglioramento energetico).
Anche la documentazione presentata all’ENEA per gli elettrodomestici non è strettamente necessaria. Con una risoluzione (quella n.46/E del 18 aprile 2019) l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’assenza della comunicazione o il suo ritardo non costituiscono un impedimento. Tuttavia, sarebbe comunque meglio non dimenticarsene.
Non è semplice destreggiarsi tra questioni burocratiche simili. I cavilli legislativi sono numerosi e se non si risponde in pieno ai requisiti previsti dalle norme, non è possibile ottenere alcuna detrazione. Sarebbe un vero peccato se per ignoranza non si potessero ottenere delle agevolazioni su un investimento tanto importante quanto quello che riguarda interventi di ristrutturazione e acquisto dei mobili. È per questo che le imprese edilizie che offrono servizi chiavi in mano mettono a disposizione dei clienti anche delle figure specializzate nelle agevolazioni edilizie. Tra i professionisti di Bassetti Home Innovation troverai anche chi si dedica solo a questo aspetto degli interventi, tenendosi aggiornato sulla continua modifica delle normative.