I mobili sono fondamentali per determinare l’atmosfera domestica. I colori, le forme, i materiali, la disposizione nello spazio sono tutti elementi che concorrono a delineare lo stile della casa. Sebbene si possano seguire le linee dettate dalle diverse tipologie di design esistenti, è sempre bene cercare di personalizzare gli ambienti in cui si vive per sentirli propri. L’originalità è data soprattutto dalla combinazione degli arredi e degli oggetti decorativi con le strutture architettoniche: gli arredamenti che lasciano il segno sono quelli in cui pareti, pavimenti e mobili sono in completa armonia tra di loro, tanto da non riuscire a vederli come singoli pezzi d’arredo. Un risultato simile si può ottenere solo attraverso un progetto di ristrutturazione. Infatti, è in queste occasioni che si ha modo di studiare insieme a dei professionisti gli spazi che si hanno a disposizione e si ha l’opportunità di capire come valorizzarli senza sacrificare i desideri personali e la funzionalità.
Approfittando di lavori di manutenzione straordinaria (d’obbligo dopo diversi anni che si vive nello stesso immobile), si potrebbe rivedere il proprio arredamento optando anche per un design diverso. Avere il desiderio di cambiare i mobili, infatti, è del tutto naturale. Il mondo dell’arredamento d’interni è sempre in fermento creativo: ogni anno nascono nuove idee che puntano a rendere le case più sostenibili e più confortevoli. Vale la pena cambiare tutto l’arredamento di casa solo perché incantati e ispirati dalle nuove tendenze? La risposta non può che essere soggettiva, anche se va riconosciuto che anche i mobili più buoni possono rovinarsi a causa dell’uso continuo che se ne fa.
Rinnovare gli spazi interni della casa e sostituire i mobili comporta delle spese piuttosto importanti da sostenere. Fortunatamente, anche per il 2024 si potrà usufruire del bonus mobili.
Come funziona il bonus mobili 2024?
Il bonus mobili fa parte di quel pacchetto di agevolazioni edilizie previste dalla Legge di Bilancio 2024 che consente ai cittadini di effettuare interventi di riqualificazione e di restauro dei propri immobili, usufruendo di vantaggiose detrazioni nella dichiarazione dei redditi. È da diversi anni che questi bonus sono presenti nel mondo delle ristrutturazioni anche se, con il passare degli anni, sono stati modificati dei criteri e degli elementi legislativi tra cui anche la percentuale da detrarre. Questo è accaduto anche per il bonus mobili, l’agevolazione prevista per l’acquisto di nuovi mobili ed elettrodomestici nell’ambito di lavori di ristrutturazione.
Chi stesse pianificando interventi di manutenzione straordinaria per la propria casa e volesse cambiare anche l’arredamento potrà avvalersi di una detrazione del 50% su un tetto massimo di spesa pari a 5000 euro. Nell’arco dei dieci anni successivi alla presentazione della domanda, verranno erogate agli aventi diritto quote di pari importo fino al raggiungimento del massimale previsto. Non sarà possibile presentare la domanda se si acquisteranno solo mobili nuovi senza effettuare alcun tipo di intervento strutturale. Se i lavori interessano uno spazio della casa diverso da quello per cui si acquistano i nuovi mobili, non importa, ma se ci si limita a tinteggiare le pareti o a sostituire i sanitari e i pavimenti, l’accesso al bonus non sarà consentito. Invece, sarà possibile combinare questa agevolazione con il bonus per ristrutturare casa.
Com’è cambiato il bonus mobili rispetto al 2023
Dal 2023 al 2024 è cambiato il tetto massimo di spesa concessa per il bonus mobili. Dagli 8000 euro dell’anno scorso si è passati ai 5000 di quest’anno.
Rimangono invariati, invece, i criteri per accedervi, le tempistiche, la percentuale e anche la scadenza. L’agevolazione, infatti, potrà essere fruita per i lavori che si concluderanno entro il 31 dicembre 2024.
Mobili ed elettrodomestici contemplati dal bonus
Possono essere conteggiati nel tetto di spesa i costi sostenuti per i mobili caratteristici dei diversi ambienti domestici: letti, divani, tavoli, sedie, comodini, credenze, luci, librerie, scrivanie sono tutti oggetti d’arredamento contemplati nel bonus, purché vengano acquistati mentre si ristruttura casa. Non sono da considerare, invece, i serramenti e alcuni complementi d’arredo come le tende. In questi ultimi casi, si possono studiare i requisiti relativi al bonus tapparelle.
Per gli elettrodomestici, invece, bisogna guardare la classe energetica ovvero il loro livello di consumi. Nello specifico, per rientrare nel bonus:
- i forni dovranno essere di classe A;
- lavatrici, lavasciuga e lavastoviglie di classe E;
- frigoriferi e congelatori di classe F.
Possono rientrare nella spesa ammortizzata dal bonus mobili 2024 anche i fornelli, le stufe elettriche, i forni a microonde e altri apparecchi elettrici deputati al riscaldamento o al raffreddamento degli ambienti.
Inoltre, possono essere conteggiate anche le spese del trasporto e del montaggio.
Quali lavori di ristrutturazione danno diritto al Bonus Mobili 2024
Sono diversi i lavori che danno accesso al Bonus Mobili, ma sono tutte operazioni classificate come manutenzione straordinaria. Gli interventi di manutenzione ordinaria, invece, non danno accesso a questo tipo di detrazione. Per chi avesse dei dubbi in merito alle definizioni può essere utile ricordare che possono essere classificati come lavori di manutenzione straordinaria:
- la ristrutturazione completa del bagno o della cucina;
- la sostituzione della caldaia vecchia con un modello in grado di migliorare l’efficienza energetica dell’immobile di almeno una classe;
- la sostituzione dei tramezzi interni;
- il rifacimento delle scale;
- il rifacimento degli infissi esterni solo nel caso in cui ci sia un miglioramento energetico grazie all’uso di serramenti di materiale diverso da quello di partenza (altrimenti, ci si dovrà accontentare del solo bonus infissi);
- l’installazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estivo a pompa di calore.
Chi procede a sostituire il pavimento, a riparare cancelli e/o portoni, riparare grondaie o si occupa di ritinteggiare le pareti non può chiedere il Bonus Mobili, poiché si tratta di interventi di manutenzione ordinaria. C’è un’eccezione: se queste operazioni appena elencate vengono effettuate all’interno di un condominio su parti comuni dell’edificio e i nuovi mobili servono ad arredare questi spazi, allora gli abitanti del palazzo che sostengono la spesa possono beneficiare della detrazione.
Chi può richiedere il Bonus Mobili e come
La richiesta per ottenere l’agevolazione fiscale deve essere presentata insieme alla dichiarazione dei redditi. La detrazione, infatti, verrà effettuata nell’arco dei dieci anni successivi alla domanda mediante quote di pari importo. Al momento della compilazione del 730 bisogna avere con sé la ricevuta del bonifico o di avvenuta transazione (per le carte di credito), le fatture di acquisto e la documentazione di addebito sul conto corrente. Le cause del pagamento devono essere ben esplicitate.
La domanda per il bonus va presentata da chi gode dei diritti reali sull’immobile che viene ristrutturato e ammobiliato. Potrebbe trattarsi, quindi, tanto di proprietari e nudi proprietari quanto di affittuari o di chi ha in uso l’abitazione. Possono usufruire del Bonus Mobili ed Elettrodomestici anche imprenditori e soci di cooperative.
Se nell’agevolazione sono previste anche spese di elettrodomestici nuovi, è necessario inviare una comunicazione all’ENEA, l’ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente. La procedura è telematica e deve essere avviata entro 90 giorni dalla data di fine dei lavori.
Altri requisiti fondamentali per richiedere il Bonus Mobili
È importante ricordare che l’agevolazione del Bonus Mobili è legata in maniera indissolubile a degli interventi di ristrutturazione effettuati nello stesso immobile per cui si acquistano gli arredi. I lavori devono avere una data di inizio precedente a quella di acquisto dei mobili, ma comunque non andare più indietro del 1 gennaio 2022. Per dimostrarla, fa fede la CILA o la SCIA. È possibile, però, includere nelle spese da detrarre tutti gli acquisti effettuati durante il 2022 e il 2023. Inoltre, non è necessario aver completato il pagamento delle operazioni, basta che il cantiere sia stato avviato.
Un altro requisito da soddisfare per ottenere questa agevolazione edilizia (comune a molte altre) riguarda la modalità di pagamento dei mobili e degli elettrodomestici. Non è possibile, infatti, acquistarli in contanti o con un assegno (bancario o postale che sia). La spesa deve avvenire tramite bonifico bancario/postale, carta di credito o finanziamento. In altre parole, deve essere una spesa certificata e comprovata alla quale segua una ricevuta fiscale da presentare al momento della dichiarazione dei redditi.
Che documenti servono per il bonus mobili 2024: serve la CILA?
Molti si chiedono se per effettuare la domanda per ottenere il Bonus Mobili 2023 vada presentata anche la CILA. Il dubbio può nascere dal momento in cui questo documento è fondamentale per dimostrare la data di inizio dei lavori. L’acronimo di questa sigla, infatti, corrisponde a “Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata” e va a indicare i dossier necessari nel momento in cui si effettuano dei lavori di manutenzione straordinaria. Si tratta, quindi, di certificati utili a dimostrare che c’è stata una ristrutturazione e di che natura è stata.
In realtà, la CILA non è documento da presentare quando si chiede l’agevolazione fiscale per i mobili o gli elettrodomestici o, comunque, non in tutti i casi. Nel caso di una sostituzione della caldaia, ad esempio, la CILA non viene rilasciata, ma può essere comunque presentata la fattura che attesta l’avvenuto acquisto dell’apparecchio e la sua tipologia (in questo modo si prova anche l’avvenuto miglioramento energetico).
Anche la documentazione presentata all’ENEA per gli elettrodomestici non è strettamente necessaria. Con una risoluzione (quella n.46/E del 18 aprile 2019) l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’assenza della comunicazione o il suo ritardo non costituiscono un impedimento. Tuttavia, sarebbe comunque meglio non dimenticarsene.
Non è semplice destreggiarsi tra questioni burocratiche simili. I cavilli legislativi sono numerosi e se non si risponde in pieno ai requisiti previsti dalle norme, non è possibile ottenere alcuna detrazione. Sarebbe un vero peccato se per ignoranza non si potessero ottenere delle agevolazioni su un investimento tanto importante quanto quello che riguarda interventi di ristrutturazione e acquisto dei mobili. È per questo che le imprese edilizie che offrono servizi chiavi in mano mettono a disposizione dei clienti anche delle figure specializzate nelle agevolazioni edilizie. Tra i professionisti di Bassetti Home Innovation troverai anche chi si dedica solo a questo aspetto degli interventi, tenendosi aggiornato sulla continua modifica delle normative.