È possibile ricevere in eredità dai nonni o da altri parenti di famiglia una casa degli anni ‘60 in eredità. Si potrebbe anche decidere di acquistarne una presente sul mercato perché particolarmente conveniente per la sua posizione in città (o in campagna, se si preferisce) e per il suo costo.
Per quanto lontani dalla concezione di interior design del nostro tempo, l’appartamento o la villa degli anni ‘60 presentano numerosi aspetti vantaggiosi. I soffitti sono molto alti, gli ambienti sono ampi, luminosi e ariosi e grande importanza viene data anche agli spazi esterni. Tutti questi elementi possono essere sfruttati per realizzare delle strutture architettoniche o un arredamento più in linea con i gusti contemporanei. Sarà però necessario ristrutturare la casa vecchia degli anni ‘60.
I soffitti alti permettono di pensare alla realizzazione di un soppalco. Gli ambienti ampi possono essere divisi da pareti in cartongesso e dar vita a stanze diverse. Si potrebbe ridimensionare una camera da letto e far spazio a una cabina armadio o a un bagno ad uso esclusivo della stanza. Gli spazi esterni possono essere trasformati in un giardino abitabile in estate oppure si può pensare alla creazione di un piccolo orto domestico.
Di idee e soluzioni per la ristrutturazione di una casa anni ‘60 ce ne sono tante. Così tante che si rischia di perdersi. È qui che interviene Bassetti Home Innovation. Solo attraverso una dettagliata progettazione curata da un architetto e da un interior designer sarà possibile capire quali interventi sono necessari per rendere l’immobile esteticamente più bello e più funzionale.
Ristrutturare una casa anni ‘60: da dove cominciare
La struttura di una casa degli anni ‘60 è molto diversa da quelle alle quali siamo abituati oggi. Nelle costruzioni di qualche decennio fa c’erano degli ambienti ritenuti importanti che oggi sono pressoché scomparsi. Altri, al contrario, hanno acquisito una nuova importanza e hanno sviluppato un design nuovo e articolato.
Gli spazi presenti in una villa o casa anni ‘60 e oggi caduti un po’ in disuso sono:
- l’ingresso, considerato una parte fondamentale dell’arredamento poiché rappresentava il primo ambiente visibile agli ospiti. Nel corso degli anni ‘90, si è diffusa la tendenza ad avere la porta d’ingresso direttamente nel salotto;
- il corridoio che percorreva tutta la casa e collegava i diversi ambienti. Oggi è considerato uno spazio sprecato, da eliminare;
- il ripostiglio dove mettere lavatrice, la cesta dei panni sporchi e le scope non è più contemplato nell’architettura moderna. Al suo posto vengono usate cantine, garage oppure soffitte.
Ci sono degli ambienti che pur rimanendo presenti ancora oggi hanno subito dei cambiamenti nel corso degli anni. La cucina, ad esempio, negli anni ‘60 era una stanza di grandi dimensioni mentre oggi sono numerosi gli immobili con l’open space o dove è presente solo un angolo cottura. Tuttavia, non mancano le ville o gli appartamenti da diversi metri quadri che lasciano alla cucina uno spazio notevole, solitamente arredato con l’isola.
Diversa è la concezione che si ha anche dello studio. Negli anni ‘60 avere un ambiente da dedicare alla lettura e al lavoro domestico rappresentava un piccolo orgoglio sociale. Oggi grazie alla connessione Wi-Fi è possibile lavorare in ogni ambiente della casa. Quindi, non tutti gli immobili ne sono provvisti e non sempre si rivela davvero utile.
Per quanto riguarda i bagni, invece, oggi si tende ad averne due di dimensioni diverse, uno più piccolo e uno più grande. Negli anni ‘60, invece, entrambi erano di dimensioni considerevoli e nessuno dei due era cieco.
Una casa degli anni ‘60 ristrutturata
La prima cosa da fare per ristrutturare gli ambienti di una casa anni ‘60 lasciata in eredità o acquistata è riorganizzare gli ambienti.
La disposizione delle stanze potrebbe lasciar desiderare. Ci sono alcune case in cui le camere da letto si trovano vicino la porta principale mentre oggi si tende a dividere in maniera netta la zona giorno da quella notte. Si può intervenire anche sulla grandezza degli spazi. Riducendo di qualche metro quadro un ambiente, se ne potrà ricavare un altro da sfruttare a seconda delle proprie esigenze. Se si vuole creare un open space per la zona living, si potrebbero abbattere dei muri e annullare la distinzione tra ingresso, salotto e cucina oppure tra cucina e sala da pranzo.
Sarebbero anche da rifare i pavimenti e bisognerebbe ritinteggiare le pareti. Non solo per una questione di logoramento dovuto al passaggio del tempo, ma anche per i materiali e i colori che in molti casi sono passati di moda e possono rendere l’ambiente un po’ datato. Anche per i mobili vale un discorso simile.
Chi si chiede come ristrutturare una casa anni ‘60 e non ha idea di come rivoluzionare la struttura esistente farebbe meglio a contattare un’impresa edile e richiedere un progetto con tanto di preventivo per la ristrutturazione della casa.
Conviene ristrutturare una casa anni ‘60?
Per ristrutturare una casa anni ‘60 bisogna portare avanti non solo lavori di natura estetica, ma anche di efficientamento energetico. Spesso, infatti, conviene intraprendere operazioni simili per modernizzare gli impianti dell’immobile e renderlo tecnologicamente più avanzato. Solo così ci si potrà assicurare un notevole risparmio energetico che influirà positivamente sull’ambiente e sull’economia domestica.
Gli spazi luminosi degli appartamenti o delle ville degli anni ‘60 saranno ancora più confortevoli se risponderanno alle esigenze di consumi contenuti.
I lavori di ristrutturazione che conviene eseguire per migliorare la classe energetica dell’immobile sono:
- la coibentazione termica ottenuta tramite l’insufflaggio di pareti, sottotetto e ponti termici, tramite l’isolamento termico delle pareti interne e/o del sottotetto e dell’installazione di un cappotto esterno. Tutti questi interventi permettono di mantenere costante la temperatura all’interno della casa;
- l’installazione di impianti energetici sostenibili che sfruttano fonti rinnovabili e permettono di accumulare e di produrre energia. Rientrano in questo campo gli impianti fotovoltaici, i sistemi solari termici, gli impianti geotermici e i sistemi microeolici;
- la sostituzione dei vecchi infissi. Porte e finestre montate negli anni ‘60 devono essere sostituite con altre realizzate con materiali più moderni di modo da non vanificare gli altri interventi energetici. Questi lavori vanno eseguiti nell’ambito di una ristrutturazione più ampia poiché i serramenti degli anni ‘60 hanno i telai murati. Sostituirli richiede di smurare gli infissi per poi murarli nuovamente;
- il rifacimento degli impianti elettrici e idrici nel bagno e nella cucina se la struttura è vecchia e non è mai stata modernizzata.
Ristrutturare casa anni ‘60 prima e dopo
La ristrutturazione solitamente cambia radicalmente l’aspetto di una casa. Questa tipologia di interventi è utile per organizzare gli spazi secondo il proprio gusto e sistemare i vari ambienti secondo le proprie necessità. Lavori simili – anche se impegnativi dal punto di vista personale, economico e delle tempistiche – hanno il grande merito di rendere realtà la casa che si è sempre sognata.
Una casa degli anni ‘60 si presta bene a essere ristrutturata. Lì dove prima sorgevano un ingresso e un corridoio molto esteso, si possono abbattere i muri e creare un soggiorno ampio con diverse zone al suo interno: lo spazio relax con divano e televisione, l’angolo lettura, il tavolo con un piccolo piano bar, la scrivania con il computer.
Il soffitto alto permette la realizzazione di un soppalco, da molti considerato un grande sogno architettonico. Sul soppalco può essere posizionata la camera da letto, uno studio o una zona relax.
L’arredamento può essere completamente rivoluzionato. I mobili vecchi possono lasciar spazio a forme, materiali e colori tipici del design moderno. Si può anche scegliere un arredamento classico o shabby chic che valorizzi il design anni ‘60, ma sarà comunque opportuno chiedere consiglio a un interior designer.
Quanto costa ristrutturare una casa degli anni ‘60
Non è semplice fornire delle stime generali sui costi di ristrutturazione perché molto dipende dal tipo di interventi che sarà effettuato.
Lavoro | Prezzo medio al metro quadro |
Demolizione delle pareti | intorno ai 23 euro |
Nuovi pavimenti | intorno ai 19 euro |
Imbiancatura delle pareti | intorno ai 14 euro |
Installazione infissi | intorno ai 240 euro |
Per il rifacimento degli impianti la spesa si aggira intorno agli 80 euro al metro quadro. Nello specifico:
- un nuovo impianto idraulico costa all’incirca 30 euro al metro quadro;
- un nuovo impianto elettrico ne costa 50.
Per l’installazione di un impianto fotovoltaico i lavori richiederanno al massimo 2000 euro.
Queste spese potrebbero aumentare nel caso in cui si avesse voglia di cambiare la dislocazione dei bagni o della cucina oppure si desiderasse pitturare e decorare le pareti in maniera diversa.
Andranno considerati nel costo finale anche gli interventi dei professionisti e le spese di smaltimento di materiali tossici (come l’eternit) se presenti. Inoltre, ci saranno dei documenti da presentare al Comune e al Catasto per registrare gli interventi operati che aumenteranno i costi.
Fortunatamente, la Legge di Bilancio ha messo a disposizione dei cittadini diverse agevolazioni fiscali per interventi di natura edilizia. I lavori effettuati per dare una nuova veste alla propria casa degli anni ‘60 rientrano tra i requisiti per ottenere il bonus per la ristrutturazione della casa o l’Ecobonus. In alcuni casi si potrebbe parlare anche di Superbonus 110%.
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Bassetti Home Innovation mette a disposizione un servizio di ristrutturazione chiavi in mano a partire da 890 euro al metro quadro.
All’interno della cifra presentata nel preventivo sono incluse tutte le fasi di lavorazione. Si parte dalla progettazione che prevede una prima consulenza gratuita con architetti e designer e un sopralluogo degli ambienti da ristrutturare. Subito dopo, si passa alla definizione del progetto scegliendo materiali, forme, colori e stile dell’arredamento. Sarà possibile richiedere la costruzione di arredi su misura e vedere l’effetto del progetto mediante la ricostruzione in 3D del rendering. Tutto ciò che è presente su carta verrà realizzato da un team di professionisti della nostra squadra così da risparmiare tempo e non dare al cliente l’incombenza di dover organizzare le disponibilità dei diversi tecnici. Ci sarà anche chi seguirà le pratiche burocratiche per la richiesta di permessi e delle detrazioni fiscali.
Il tutto avverrà in tempi stabiliti e senza costi aggiuntivi anche nel caso in cui si verificassero degli imprevisti. Il nostro lavoro punta sulla qualità e sul rendere realtà i desideri dei nostri clienti.