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pavimento sopra il pavimento

Pavimento sopra il pavimento: come incollarlo, vantaggi e considerazioni da fare

Può capitare che nel corso di alcuni lavori di ristrutturazione sia richiesto un intervento anche su parti strutturali inizialmente non considerate oppure che si sfrutti l’occasione per cambiare degli aspetti della propria casa che altrimenti sarebbero rimasti invariati. Chi cambia gli infissi, ad esempio, può vedersi costretto a ripensare l’abbinamento tra porte e pavimento, cambiando colori e materiali. Un’altra situazione plausibile è approfittare delle tante agevolazioni edilizie per effettuare dei lavori di riqualificazione energetica della casa e inserirci anche altre operazioni accessorie per evitare di rimandarle a lungo. 

Il cambio del pavimento è uno dei lavori più richiesti e più praticati nell’ambito edilizio. La superficie calpestabile è spesso soggetta a urti e colpi che a lungo andare possono rovinare le piastrelle. Inoltre, per alcuni il passaggio degli anni potrebbe rendere più fattibile l’installazione di una pavimentazione più vicina a quella dei propri sogni o al design scelto per l’arredamento. In casi simili è meglio optare per una demolizione e conseguente sostituzione oppure si può montare il pavimento nuovo sopra il pavimento vecchio?

Rifare il pavimento sopra il vecchio è una possibilità concreta?

Si può mettere un pavimento sopra un altro e creare una superficie calpestabile agibile, agevole e bella da vedere? Sì, purché vi siano le condizioni per farlo e ci si affidi a un’ottima impresa edilizia che effettui un sopralluogo attento dello spazio e sappia prevedere eventuali difficoltà in fase di realizzazione. 

Montare delle piastrelle di un altro materiale su una vecchia superficie calpestabile è sicuramente una soluzione utile per abbattere i costi della demolizione del pavimento e per velocizzare le tempistiche di interventi di ristrutturazione che, solitamente, occupano diversi giorni e richiedono moltissime energie. I fattori positivi, però, non possono portare a dimenticare quelle che sono le condizioni necessarie alla buona riuscita della sovrapposizione. Non è sempre possibile, infatti, fissare su un pavimento vecchio quello nuovo: in molti casi, conviene optare per la demolizione, così da non avere problemi in futuro ed evitare di camminare su una superficie instabile o non ben livellata. 

Nei casi in cui si proceda a un rifacimento degli impianti, sarebbe meglio non progettare pavimenti incollati, ma prevedere la sostituzione delle vecchie mattonelle. Questo perché nel momento in cui si mette mano ai tubi idrici o elettrici bisogna effettuare dei tagli a sezione obbligata nella pavimentazione che occupano una buona percentuale della stessa (tra il 15% e il 20%) e che sono molto costosi. Di conseguenza, spesso conviene optare per la demolizione anche per evitare che questi tagli non vengano poi richiusi in maniera adeguata.  

Pavimento su pavimento: i requisiti necessari

Oltre alla tipologia di interventi di ristrutturazione, per capire se è possibile sovrapporre il pavimento nuovo a quello vecchio bisogna vedere quest’ultimo come è stato lavorato e montato. Incollare piastrelle nuove su pavimenti realizzati tra gli anni ‘60 e gli anni ‘80 dovrebbe essere fattibile. I lastroni di marmo e i pavimenti in graniglia, tipici di quei decenni, sono compatti e resistenti. Oltre a essere posizionate su solai solidi, infatti, le singole mattonelle sono posizionate le une accanto alle altre senza alcun distanziatore. Queste caratteristiche rendono questa pavimentazione idonea a essere ricoperta da altre mattonelle. Non si può dire lo stesso dei pavimenti con piastrelle monocottura, diffusi negli immobili più recenti. Questa tipologia di superficie, infatti, presenta fughe larghe e poca tolleranza alla planarità. Di conseguenza, per incollarci sopra un nuovo pavimento serve prima creare un sottofondo autolivellante. I pavimenti in parquet, invece, possono essere ripristinati, ma non sostituiti da un altro tipo di materiale. 

Le condizioni del pavimento vecchio

Per valutare se sia possibile incollare il nuovo pavimento sopra il pavimento vecchio è necessario prendere in considerazione anche lo stato del supporto esistente. 

Il tecnico che si occuperà del sopralluogo, prima di disegnare il progetto di ristrutturazione, dovrebbe verificare:

  • la planarità della superficie presente, ovvero la sua regolarità. La tolleranza del dislivello è del +/- 5 millimetri. Al di sotto o al di sopra di questo valore, si deve procedere a livellare il pavimento;
  • l’asciugatura del rivestimento esistente che non può essere umido né soffrire del fenomeno di umidità di risalita;
  • l’integrità del pavimento vecchio che non deve presentare ammaccature e deve ancora essere ancorato al supporto. Quest’ultimo deve essere in grado di sopportare il peso di carichi importanti. Tutta la superficie deve essere compatta e omogenea e non deve suonare a vuoto in nessuna delle sue parti. 

Solo una volta che si avrà chiara la condizione del pavimento di partenza l’architetto potrà studiare il modo più opportuno per sovrapporre un nuovo pavimento oppure proporre la demolizione della vecchia superficie e il suo completo rifacimento. Nel caso in cui ci siano pavimenti con fessure, con distaccamenti oppure con parti che suonano a vuoto è possibile intervenire con il ripristino del massetto o del livellamento della superficie, ma bisognerà valutare di caso in caso quale sia l’opzione migliore. 

rifare il pavimento sopra quello vecchio

Come si può effettuare la sovrapposizione del pavimento nuovo a quello vecchio

La sovrapposizione di un nuovo pavimento su quello vecchio può avvenire in due modi: attraverso l’incollaggio oppure la posa flottante. Chi opta per la prima opzione esegue delle operazioni molto simili a quelle che si effettuano quando si monta un pavimento: si posano le nuove mattonelle su quelle vecchie e si incollano al supporto inferiore. È l’operazione più sicura e più adatta a qualsiasi tipologia di materiale. La posa flottante, invece, prevede che il nuovo pavimento venga appoggiato su quello esistente come pezzo unico e senza essere incollato. Per evitare che la nuova installazione si muova e crei dislivelli, bisogna scegliere bene il materiale da usare. Il legno e il laminato si prestano a questa soluzione mentre altri no. 

Pavimenti da sovrapporre a quelli esistenti: i materiali possibili

Se il supporto è stabile, sono diversi i materiali tra cui scegliere per decidere come sarà il pavimento sovrapponibile per interni. La ceramica, il legno, il laminato, il PVC, la resina o il vinile sono tutti impiegabili. Le mattonelle in PVC formano il miglior pavimento da sovrapporre se si vuole optare per una soluzione economica e molto semplice da applicare. Anche il grès porcellanato può essere incollato su un pavimento esistente, perfino nella sua versione più sottile. 

Non sono poche le persone che decidono di rivestire gli spazi domestici con il parquet dando così all’ambiente un tocco più caldo e accogliente. Fortunatamente, si tratta di un materiale che è facilmente sovrapponibile a un altro, anche se non potrà essere a sua volta sostituito a meno che non si proceda con la demolizione.

Sovrapposizione del pavimento: puoi rivolgerti a Bassetti Home Innovation

Sostituire un pavimento vecchio incollando sopra quello nuovo è un’operazione vantaggiosa dal punto di vista economico e organizzativo, ma richiede una preparazione e una progettazione molto attenta che deve tener conto di molteplici fattori. Gli architetti di Bassetti Home Innovation sono a disposizione per quest’onere. Grazie a un sopralluogo dell’abitazione, ci sarà possibile valutare qual è la soluzione più efficace. 

Inoltre, grazie alla nostra offerta di servizio chiavi in mano, offriamo consulenze di interior design per cui potrai sapere anche come abbinare i pavimenti scuri una volta che li avrai montati.

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