La presenza delle macchie di muffa e di incrostazioni sulle pareti porterebbe chiunque a pensare a come ristrutturare casa il prima possibile. Oltre a rovinare l’estetica degli ambienti, queste imperfezioni possono risultare particolarmente nocive per la salute di chi vive in casa. Abitare in un luogo umido contribuisce allo sviluppo di allergie, di irritazioni sulla pelle e ad aggravare problemi respiratori.
Le macchie sui muri sono sintomo di un problema che spesso affligge i condomini e contro cui non bisogna adottare misure provvisorie, ma intervenire tempestivamente ed eliminarlo: l’umidità di risalita.
Cos’è l’umidità di risalita
Ci si potrebbe trovare a combattere l’umidità di risalita non solo nelle case vecchie, ma anche in edifici di recente costruzione. Come suggeriscono le parole stesse, si tratta di un fenomeno che coinvolge l’acqua, più precisamente quella presente nel terreno ricca di sali, che risale dalle fondamenta dell’edificio a causa della capillarità e si manifesta nella zona bassa dei muri o sulla loro struttura sotto forma di macchie. È possibile osservare questo fenomeno soprattutto nei seminterrati o al piano terra degli edifici. Molto più raro è trovare macchie dovute all’umidità di risalita al secondo o terzo piano. Questo non significa che in appartamenti a questa altezza non si possano trovare problematiche simili, solo che la causa andrà ricercata altrove. L’umidità di risalita non è che una delle tipologie di umidità che affliggono l’ambiente domestico e che causano non pochi disturbi.
La presenza di acqua nei muri rovina l’intonaco e la pittura. Per cercare di risolvere la cosa, spesso si cerca di coprire le macchie con stucchi, contro-pareti o pitture in una zona specifica. In questo modo si può aiutare l’estetica, ma non si interviene davvero sulle cause che danno vita al problema. Per eliminare l’umidità di risalita servono operazioni mirate e specifiche.
Da dove nasce il problema dell’umidità di risalita nei muri
I fattori che contribuiscono a far risalire l’acqua verso l’alto vincendo anche la forza di gravità sono diversi:
- una impermeabilizzazione non ottimale delle fondamenta;
- la porosità dei muri;
- la presenza di un’elevata quantità d’acqua nel terreno.
La porosità è una condizione naturale per i materiali di costruzione. Essendo strutture capillari, attirano umidità quando si bagnano. La forza di attrazione tra molecole diverse (quelle dell’acqua e quelle del materiale edile) genera un effetto capillare di aspirazione che attira l’umidità dal basso verso l’alto. Quando l’acqua evapora, rimangono le incrostazioni visibili sull’intonaco.
L’effetto capillare del muro è particolarmente pericoloso per lo sviluppo dell’umidità di risalita. Il muro si comporta come una spugna che assorbe tanta acqua quanta ne perde. Più liquido evapora, più ne viene richiamato dal terreno.
I sali minerali presenti nel terreno sono i principali responsabili della corrosione dell’intonaco e dello sfaldamento dei mattoni. Il nitrato di potassio Salnitro è tra i più presenti nel terreno ed è anche tra i più erosivi. Quando questi sali arrivano sull’intonaco si cristallizzano non appena l’acqua evapora. Una volta cristallizzati riescono ad aumentare il loro volume fino a 12 volte e a generare pressioni elevate nella muratura. Con il tempo, ostruiscono i pori degli intonaci, rendendoli impermeabili e impedendo loro di traspirare.
Come individuare l’umidità da risalita
Individuare per tempo l’umidità da risalita è un ottimo modo per intervenire prima che le pareti diventino nere per la muffa o che l’intonaco sia del tutto crepato. Per farlo, bisogna fare attenzione alla presenza sui muri di:
- aloni che dal pavimento arrivano al soffitto lungo tutta la parete;
- intonaco sgretolato;
- muffe e polvere salina.
È possibile rendersi conto del problema anche “a naso”. L’umidità ha un odore particolare che non è poi così difficile da captare.
Non tutte le macchie d’umidità sono uguali. Quelle causate dalla risalita dell’acqua del terreno sono solitamente uniformi e hanno contorni ben definiti. Inoltre, queste macchie solitamente non superano il metro d’altezza. Le chiazze che si formano a seguito dell’umidità atmosferica possono variare nel tempo a seconda delle condizioni climatiche. Quelle da umidità di risalita, invece, restano sempre uguali.
È importante ricordare che questo tipo di umidità caratterizza le abitazioni a pian terreno, gli interrati o seminterrati. Se le macchie si trovano al primo, secondo o terzo piano, la causa andrà ricercata altrove. Anche l’altezza dell’abitazione può essere indicativa per capire cosa abbiamo davanti agli occhi e come intervenire per eliminare il disagio.
Prima si individua, prima si potrà agire per eliminare l’umidità di risalita.
I danni causati dall’umidità di risalita
Dal punto di vista estetico, l’umidità di risalita provoca lo sfarinamento e distacco degli intonaci, la disgregazione delle malte e l’ingiallimento della pittura della parete. Nei casi particolarmente gravi, le macchie possono provocare anche danni all’arredamento e alla tappezzeria. Quindi a risentirne non saranno solo le strutture architettoniche, ma anche mobili e tessuti. E questo sarebbe ancora più grave oltre che economicamente svantaggioso. A questo proposito, occorre ricordare che gli spazi umidi sono particolarmente freddi e difficili da riscaldare soprattutto durante i mesi invernali. Di conseguenza, termosifoni e climatizzatore potrebbero lavorare il doppio producendo il minimo risultato e questo sarebbe dannoso non solo per il costo della bolletta, ma anche per lo spreco di risorse ambientali.
La presenza di così tanta acqua all’interno delle pareti domestiche potrebbe mettere a rischio la stabilità della costruzione con grandi rischi per gli inquilini. Il problema della sicurezza, quindi, si aggiunge a tutti i danni fisici che un ambiente eccessivamente umido potrebbe comportare.
Come eliminare l’umidità di risalita: rimedi e soluzioni
Per eliminare l’umidità di risalita dai muri esistono le maniere forti e quelle più “delicate”. Quest’ultime possono essere più comode poiché non richiedono molto tempo per essere messe in atto né un grande dispendio di denaro. Tuttavia, sono poco efficaci nel lungo tempo.
I rimedi più semplici consistono:
- nell’applicare intonaci e vernici evaporanti alle pareti;
- nel praticare una serie di fori nei quali iniettare resine impermeabilizzanti;
- nel sostituire una parte della muratura danneggiata con materiali in plastica o metallo (dove possibile);
- nell’installare cartucce specifiche che favoriscano la ventilazione naturale vicino alle zone con sopra le macchie più grandi.
Le soluzioni più efficaci coinvolgono professionisti del mondo edilizio.
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Il taglio meccanico
Un rimedio utile per eliminare l’umidità di risalita, ma potenzialmente pericoloso per la stabilità dell’edificio è il taglio meccanico.
Si pratica un taglio orizzontale alla base delle murature e si inseriscono delle lastre isolanti per impedire all’acqua di salire. Essa, però, potrebbe rimanere stagnante nella base del muro al di sotto del materiale stagnante e questo potrebbe danneggiare le pareti. Inoltre, il taglio stesso ne potrebbe compromettere la stabilità.
Insomma, è una soluzione da evitare, benché sia stata molto utilizzata nel passato.
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Intonaci osmotici
La soluzione migliore per eliminare l’umidità di risalita consiste nell’invertire la polarità dell’acqua di modo che non tenda più a salire verso l’alto, ma sia spinta verso il sottosuolo.
È possibile grazie a interventi elettrosmotici che applicano corrente elettrica alla parete provocando la discesa dell’acqua verso il terreno per effetto dell’osmosi.
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Iniezione di sostanze idrofobizzanti
Gli interventi chimici rappresentano una soluzione ideale poiché non sono invadenti e riescono a eliminare l’umidità di risalita delle pareti a lungo e in maniera permanente. La sostanza chimica iniettata nel muro riempie i condotti presenti nel materiale da costruzione (i capillari) così da sigillarli e impedire la risalita dell’acqua. Bisogna fare attenzione affinché i condotti siano ben riempiti, altrimenti si rischia di ottenere l’effetto contrario.