Un’alternativa vantaggiosa e più sostenibile al riscaldamento a gas è stata offerta negli ultimi anni dal progresso tecnologico. Si tratta di una stufa alimentata dal pellet, un carburante prodotto dai rifiuti dell’industria del legno rinnovabile ed efficiente. La combustione, infatti, è ottimale e permette un facile e veloce riscaldamento senza produrre emissioni inquinanti. Trattandosi di un’invenzione recente, la potenza è ancora limitata: non è possibile utilizzare la stufa a pellet per riscaldare tutta la casa e, ancora, funziona come riscaldamento ausiliario e non principale. Tuttavia, la sua sola presenza nell’ambiente domestico consente di risparmiare molto sui consumi e di aiutare l’ambiente a conservare le proprie preziose risorse.
Quando ci si trova ad affrontare interventi per rinnovare i locali della propria abitazione, si potrebbe pensare di includere nel preventivo per la ristrutturazione di casa anche l’acquisto di una stufa a pellet. Per incentivare un passaggio vantaggioso a una fonte di riscaldamento più sostenibile, la Legge di Bilancio del 29 dicembre 2022 ha prorogato il bonus stufa a pellet 2023, consentendo ai cittadini di ottenere una detrazione IRPEF nella dichiarazione dei redditi per la spesa sostenuta. Inoltre, è stata prevista anche una riduzione dell’aliquota IVA sull’acquisto del carburante.
In cosa consistono gli incentivi per stufe a pellet 2023
Le spese per l’acquisto o la sostituzione di una stufa a pellet possono rientrare all’interno del bonus ristrutturazione, dell’Ecobonus o del Superbonus 90%, proprio come accade per il bonus caldaia. Si tratta di tre tipi di agevolazioni molto diverse tra di loro che vengono applicate solo in casi specifici. Tuttavia, la loro varietà dà modo allo Stato di venire incontro a diversi tipi di esigenze.
Nel caso in cui la spesa per la stufa a pellet sia compiuta nell’ambito di lavori di ristrutturazione più grandi o durante il rinnovo degli arredi domestici, è possibile richiedere una detrazione del 50% su un tetto massimo di spesa pari a 96 mila euro. Chi sta pianificando dei lavori di manutenzione straordinaria per la propria abitazione, dunque, farà bene a considerare la possibilità di cambiare metodi di riscaldamento adattandosi alle nuove esigenze ambientali. L’agevolazione verrà concessa solo se i lavori verranno effettuati entro il 31 dicembre 2024.
Per ottenere il bonus stufa a pellet senza lavori di ristrutturazione bisogna richiedere l’Ecobonus. Questo incentivo prevede una detrazione del 50% che arriva fino al 65% nel caso in cui l’installazione della stufa riesca a migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione (ovvero ne migliora in modo netto i consumi). Se si acquista solo la stufa, però, la spesa massima non deve andare oltre i 30 mila euro almeno per le case indipendenti. Qualora siano i condomini a chiedere l’installazione dell’apparecchio, il tetto dei costi è più alto.
Anche per il bonus stufa sono previste diverse percentuali di detrazione.
Il Superbonus 90% – la percentuale era del 110% nel 2022 e nel 2021 – è sicuramente il bonus all’apparenza più conveniente, ma è quello che presenta vincoli maggiori. Innanzitutto, l’installazione della stufa deve avvenire all’interno di altri lavori di miglioramento energetico definiti trainanti. Se si opta per la coibentazione dell’abitazione o per il cambio degli infissi è possibile far rientrare nell’agevolazione anche l’acquisto della stufa a pellet.
Ciascuno di questi bonus prevede che la detrazione sia applicata sulla dichiarazione dei redditi, nell’arco dei successivi 5 o 10 anni, attraverso l’erogazione di quote di uguale importo. Tramite lo sconto in fattura e la cessione del credito è possibile richiedere la detrazione nell’immediato, all’impresa edile o a terzi che si preoccuperanno, in seguito, di recuperare la cifra versata dallo Stato.
Anche i condomini possono avvalersi di incentivi per l’installazione di stufe a pellet. In questi casi, le agevolazioni sono molto convenienti perché è prevista una detrazione pari al 70-75% o anche dell’80-85% nei casi in cui, tramite i lavori, si ottengano anche dei miglioramenti antisismici.
Il Conto Termico e lo sconto del 65%
Oltre alle agevolazioni statali è possibile richiedere il Conto Termico, un incentivo gestito dal GSE che garantisce un rimborso del 65% sull’acquisto di una stufa a pellet nel caso in cui vada a sostituirne una vecchia. La domanda per il Conto Termico va presentata a lavori ultimati e prevede il versamento della cifra corrispondente sul conto bancario a due mesi dall’accettazione della stessa. Nel caso in cui l’importo sia inferiore o uguale a 5000 euro, la somma sarà restituita in un’unica soluzione, altrimenti si procederà con il pagamento rateizzato che verrà suddiviso in minimo due e massimo cinque anni. Per richiedere il Conto Termico è necessario acquistare una stufa a pellet che abbia dei parametri ben specifici definiti dal GSE.
Come funziona il bonus per le stufe a pellet
Una volta terminato il rifacimento dell’abitazione, bisogna informare l’ENEA della conclusione dei lavori entro 90 giorni dalla fine degli stessi. La ricevuta di questa comunicazione dovrà essere compresa tra i documenti per ristrutturare casa da presentare al momento della dichiarazione dei redditi per richiedere il bonus per la stufa a pellet.
Per poter usufruire dell’agevolazione è fondamentale pagare i lavori con bonifico bancario o postale. La ricevuta deve contenere le seguenti informazioni:
- causale del pagamento con riferimento all’articolo 16-bis del Dpr 917/1986;
- codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- codice fiscale o partita Iva di chi beneficia del pagamento;
- il numero e la data della fattura.
Nel momento della presentazione della domanda, oltre alla ricevuta di pagamento, bisognerà allegare anche il certificato che attesti le caratteristiche tecniche della nuova stufa di modo da dimostrare l’effettivo miglioramento energetico.
Possono fare domanda per ottenere il bonus stufa a pellet 2023 le persone che commissionano i lavori di ristrutturazione. Non è detto che si tratti per forza del proprietario, potrebbe essere anche un affittuario. È importante, però, che il nome del richiedente sia lo stesso di quello che compare nella ricevuta di pagamento.
Qualsiasi dubbio sui bonus per ristrutturare casa può essere risolto da un’impresa edile competente e professionale. Bassetti Home Innovation mette a disposizione dei suoi clienti anche una figura esperta di detrazioni così da permettere alle persone di non andare alla ricerca di informazioni e di non preoccuparsi della parte burocratica degli interventi, la più difficile da gestire.
Bonus stufa a pellet: novità del 2023
Se negli anni passati acquistare una stufa a pellet era diventato conveniente grazie alle agevolazioni edilizie, non si poteva dire lo stesso del combustibile. La spesa per l’acquisto del pellet era comunque importante e pesava non poco sul bilancio familiare annuale.
Per limitare il problema, la Legge di Bilancio 2023 ha stanziato all’incirca 130 milioni di euro per agevolare l’Iva sull’acquisto del pellet di alimentazione delle stufe. In questo modo è possibile pagare il costo del carburante pagando l’aliquota IVA al 10% invece che al 22%. Questo bonus pellet è già applicato sul prezzo di vendita ed è usufruibile da tutti i cittadini senza limiti di reddito o di acquisti. Questa riduzione è prevista fino al 31 dicembre 2023.
Grazie a questo incentivo è possibile mantenere attiva la stufa installata senza spendere in maniera eccessiva per la sua alimentazione. In questo modo, i consumi miglioreranno davvero in maniera significativa e l’ambiente ne trarrà giovamento.