Il sottotetto è uno degli spazi della casa che spesso viene utilizzato come ripostiglio o come zona per asciugare la biancheria in inverno. In questo modo ci si ritrova con tanti metri quadri a disposizione che non vengono pienamente utilizzati. È un peccato, perché con un buon progetto di ristrutturazione si potrebbe rendere abitabile lo spazio del sottotetto trasformandolo in una mansarda. La casa nel suo complesso acquisterebbe un aspetto più ricercato e personalizzato e aumenterebbe il suo valore. La mansarda è un ambiente intimo, adatto ad accogliere una camera da letto, uno studio o una zona relax dove dedicarsi del tempo per fare quello che più ci piace.
Tuttavia, prima di addentrarsi in interventi simili, bisogna vedere se esistono le condizioni per realizzarli. Non sempre è possibile trasformare un sottotetto in una mansarda. Esistono precise norme che dettano requisiti e vincoli che è bene conoscere per capire la fattibilità dei lavori.
Sottotetto e mansarda non sono la stessa cosa
Parole spesso usate come sinonimi in realtà indicano cose diverse nel settore specifico di riferimento. In ambito edilizio e legislativo, parlare di “sottotetto” significa una cosa, parlare di “mansarda” se ne intende un’altra.
Il sottotetto è lo spazio compreso tra il tetto e il solaio di copertura di un appartamento situato all’ultimo piano. Non è destinato ad essere abitabile perché non ha le caratteristiche previste dalla legge. In un sottotetto non è rispettato il giusto rapporto aeroilluminante, non sono presenti le altezze medie o minime e non c’è la possibilità di effettuare collegamenti per l’acqua, il gas, la luce o gli impianti di scarico. A tutti questi requisiti risponde, invece, la mansarda che viene definita un sottotetto abitabile. In questo spazio potrebbe nascere la parte superiore di un’abitazione con una o più stanze, oppure si potrebbe realizzare un vero e proprio appartamento separato.
I requisiti necessari per la ristrutturazione di un sottotetto
Per stabilire se un sottotetto abbia o meno i requisiti necessari per essere ristrutturato, bisogna tener conto non solo delle normative nazionali ma anche dei singoli regolamenti regionali. Esistono due decreti ministeriali che hanno stabilito come procedere per rendere abitabili i sottotetti. Si tratta del decreto ministeriale del 5 luglio 1975 e della legge n. 457/1978.
All’interno di queste norme vengono date indicazioni precise rispetto ai seguenti punti:
- la superficie minima della mansarda deve essere di 9 metri quadri;
- l’altezza minima netta degli ambienti principali – ovvero la distanza tra il pavimento e il piano mediano, tra il punto più alto e quello più basso dell’intradosso della struttura sovrastante – deve essere di almeno 2,70 metri;
- l’altezza minima dei bagni, dei corridoi e dei disimpegni deve essere di 2,40 metri;
- il rapporto aeroilluminante – ovvero il rapporto tra la superficie del pavimento e quella delle finestre – non deve essere inferiore a 1/8.
Nel tempo, le regioni hanno rivisto queste regole e le hanno adattate ai diversi territori, in particolar modo relativamente all’altezza minima e al rapporto aeroilluminante.
L’altezza minima del sottotetto abitabile
In tutte le regioni vengono date indicazioni diverse per quanto riguarda l’altezza minima da rispettare, in particolare nelle zone di montagna e nei vecchi centri storici. Vediamo che cosa è previsto in ciascun territorio.
- Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Toscana: 1,50 metri;
- Trentino Alto Adige: 2,40 metri;
- Piemonte: 1,60 metri;
- Emilia Romagna e Veneto: 1,80 metri;
- Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise, Puglia: 1,40 metri;
- Umbria: 1,20 metri;
- Marche e Valle d’Aosta: nessun limite.
Solo il Trentino Alto Adige prevede un’altezza minima superiore ai 2 metri. Per tutte le altre regioni, il limite è molto più basso di quello previsto dalla normativa. Inoltre, ciascuna amministrazione ha introdotto un ulteriore parametro di misura: l’altezza media ponderale. Si tratta del valore che si ottiene dividendo il volume della parte di sottotetto con l’altezza superiore a quella minima, per la superficie relativa. Nella maggior parte delle regioni, questo valore deve corrispondere a 2,40 metri, fatta eccezione per il Lazio, la Sicilia (2 metri) e la Valle d’Aosta (2,50 metri).
Il rapporto aeroilluminante in una mansarda abitabile
Luce e ricambio d’aria sono fondamentali per rendere uno spazio abitabile. Altrimenti si rischia di vivere in un luogo cupo e soffocante.
La normativa nazionale prevede che il rapporto aeroilluminante sia di 1/8. Questo valore è ripreso da alcune regioni, come Abruzzo, Campania, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia e Sardegna, mentre viene stravolto in altre. Abbiamo:
- Basilicata e Molise: 1/10;
- Bolzano e Calabria: 1/15;
- Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Toscana, Umbria, Veneto: 1/16;
- Friuli Venezia Giulia: 1/10 oppure 1/12 se l’immobile è situato ad un’altitudine superiore a 400 metri sul livello del mare;
- Valle d’Aosta: 1/8 oppure 1/32 se la casa si trova nel centro storico.
Per verificare che ci sia luce a sufficienza, bisogna considerare anche la posizione dell’immobile. Se la mansarda ha davanti degli alberi o altre strutture, la luminosità potrebbe essere comunque compromessa anche se le finestre sono abbastanza grandi. Per assicurare visibilità e risparmio energetico, si deve calcolare anche il fattore medio di luce diurna che, nei sottotetti, non deve essere inferiore al 5%.
Quali permessi richiedere per la ristrutturazione della mansarda
Una volta verificata la presenza di tutte le condizioni necessarie per rendere abitabile un sottotetto, è possibile iniziare a progettare i lavori di ristrutturazione della mansarda. La vera attività di burocrazia ha inizio per richiedere tutti i permessi necessari.
Nel caso in cui gli interventi prevedano l’inserimento di pareti di cartongesso, nuovi allacciamenti o il rifacimento degli impianti basta presentare la CILA. Quando, invece, le operazioni di ristrutturazione portano allo stravolgimento della struttura, serve la SCIA.
Arredamento della mansarda: qualche consiglio
La mansarda è uno spazio di per sé magico. L’atmosfera che si crea è particolare e merita un arredamento scelto su misura. L’inclinazione del soffitto va sfruttata al meglio per scegliere come posizionare i mobili. È chiaro che armadi e pensili da cucina dovranno occupare le superfici con l’altezza maggiore, mentre librerie, contenitori e letti possono adattarsi anche a spazi più bassi.
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