La parte più impegnativa del ristrutturare casa può sembrare la progettazione. Scegliere i colori, i mobili e i materiali è indubbiamente complicato e richiede tempo per capire cosa può funzionare e cosa no. Non bisogna dimenticarsi, però, degli aspetti burocratici legati a pratiche e documenti tecnici, scadenze, costi che difficilmente si possono gestire senza avere delle conoscenze specifiche.
I documenti da presentare per ottenere i permessi per la ristrutturazione sono diversi a seconda della tipologia di lavori da effettuare. Tra questi, la SCIA è tra i più richiesti e merita un approfondimento.
Che cos’è la SCIA nel mondo dell’edilizia
Dal punto di vista linguistico, SCIA non è nient’altro che l’acronimo di Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Nel mondo edilizio, invece, rappresenta un’autocertificazione necessaria per informare il Comune che avranno inizio dei lavori di manutenzione straordinaria presso un immobile nel quale verranno modificate le parti strutturali.
La legge n. 122 del 31 luglio 2010 ha reso la SCIA obbligatoria per alcune tipologie di interventi edilizi e sostituisce la precedente autorizzazione, la DIA (Denuncia di Inizio Attività). Il cambiamento più significativo interessa le tempistiche. Prima la DIA veniva presentata almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori. Oggi, la SCIA ha eliminato le attese e dà la possibilità di cominciare le operazioni nello stesso giorno in cui il documento viene consegnato al Comune.
È chiaro, però, che prima di presentare la certificazione, bisogna assicurarsi che i lavori siano in regola. Se, ad esempio, si vive in un luogo soggetto a vincoli ambientali, paesaggistici o culturali, bisogna richiedere l’autorizzazione del Comune prima di comunicare l’inizio delle operazioni.
I lavori per i quali occorre presentare la SCIA
Tra gli interventi di manutenzione straordinaria che richiedono la SCIA sono compresi:
- il restauro e il risanamento conservativo di un immobile;
- la ristrutturazione edilizia che riguarda il tetto, le pareti, i pavimenti o gli infissi;
- la realizzazione di un cappotto termico o di un solaio.
Se nell’ambito di questi lavori non viene presentata la certificazione, sono previste delle sanzioni amministrative anche molto dispendiose. Sono ammesse delle riduzioni alla sanzione se gli interventi sono a norma e viene presentata una SCIA sanatoria.
Abilitazioni e modalità
La SCIA è un documento tecnico che deve contenere informazioni sulla natura dei lavori. Non indica semplicemente le date e il luogo delle operazioni, ma dichiara la conformità delle stesse secondo quanto previsto dalla legge con una serie di attestazioni redatte da tecnici abilitati. Sono gli ingegneri, gli architetti e i geometri, quindi, a dover presentare al Comune la Segnalazione. Se ne possono occupare i professionisti dell’impresa che ha preso in carico i lavori (Bassetti Home Innovation offre questo servizio) oppure ci si può rivolgere a liberi professionisti.
La SCIA può essere presentata di persona, attraverso l’invio di una raccomandata con ricevuta di ritorno o in modalità telematica attraverso lo sportello SUAP del sito istituzionale del Comune (se presente). Durante i 60 giorni successivi, l’amministrazione comunale deve procedere al controllo della documentazione e stabilire se gli interventi possono procedere oppure occorre fermarli. Qualora venga rilevata l’assenza dei requisiti edilizi previsti dalla legge, l’amministrazione può inibire il proseguimento delle attività e può concedere la possibilità di risolvere il problema entro un preciso limite di tempo (non inferiore a 30 giorni).
Bisogna precisare che i lavori possono essere bloccati solo se ritenuti dannosi per il patrimonio artistico e culturale, per l’ambiente o per la salute e la sicurezza delle persone.
Qual è il costo della pratica SCIA per la ristrutturazione
La presentazione della SCIA ha un costo che non è quantificabile in maniera oggettiva. A seconda dei lavori da intraprendere serviranno determinate certificazioni che necessitano della consulenza di professionisti. A queste spese bisogna aggiungere quelle del tecnico che si occuperà di redigere la pratica. In generale, è possibile calcolare una cifra compresa tra i 500 e i 1000 euro.
Oltre ai costi legati al documento in sé, ci sono anche quelli relativi ai diritti di segreteria del Comune che variano a seconda delle zone. In media, l’importo si aggira intorno ai 250 euro.
Bassetti Home Innovation e la SCIA per la ristrutturazione
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